Cultura: Scatto (ZP), “una legge per i 70 anni della Fondazione Cini e il rilancio culturale di Venezia”

14 luglio 2021

(Arv) Venezia 14 lug. 2021 –   Il doppio anniversario, i 70 anni della Fondazione ‘Giorgio Cini’ e i 1600 anni dalla fondazione di Venezia, ha offerto lo spunto; e la crisi Covid ha dettato l’agenza per una nuova alleanza. Sono questi i presupposti dell’iniziativa legislativa promossa dalla presidente della commissione Cultura del Consiglio veneto, Francesca Scatto (ZP), che ha già incassato il primo ‘sì’ unanime nel percorso istruttorio: la nuova norma formalizza in legge la collaborazione istituzionale permanente tra Regione Veneto e la Fondazione Cini dell’Isola di San Giorgio. “La fondazione creata dall’imprenditore Vittorio Cini in memoria del figlio, giusto settant’anni fa, è un simbolo dell’eccellenza culturale di Venezia, nell’Italia e nel mondo – dichiara la presidente Scatto – In questo periodo in cui Venezia sta pagando forse più di altre città il prezzo del contenimento della pandemia e dello stop forzoso a turismo, cultura e arte, prenderci cura in modo proattivo di uno dei soggetti culturali più prestigiosi e poliedrici della città lagunare e farne un partner istituzionale stabile della programmazione culturale della regione rappresenta un impegno concreto per il rilancio di Venezia e la valorizzazione sua storia e identità millenaria”.

La proposta di legge prevede un accordo di collaborazione tra Regione Veneto e Fondazione Cini secondo un programma annuale proposto dalla Fondazione e approvato dalla Regione. Il programma, che potrà prevedere la collaborazione anche con altre istituzioni della cultura, dovrà inserirsi nel quadro programmatorio previsto dalla legge quadro regionale per la cultura e godrà di un contributo specifico di 150 mila euro, non cumulabile con altre forme di contributo regionale riconosciute alla Fondazione. “Il contributo della Fondazione Cini alla vita culturale di Venezia e del Veneto è sotto gli occhi di tutti – sottolinea Scatto, commentando soddisfatta il voto unanime espresso dai colleghi in commissione – per le sue funzioni di centro culturale, archivio, cenacolo delle arti, promotore e contenitore di mostre e manifestazioni di livello internazionale. Va ricordato, inoltre, lo storico legame tra Regione Veneto e Fondazione, che proprio nella sala degli Arazzi del complesso dell’Isola di san Giorgio ha ospitato alcuni dei momenti istituzionali più importanti dei cinquant’anni di vita della Regione, come le sedute di insediamento delle prime legislature, la prima assemblea dei Consigli regionali d’Italia nel 1972, le visite istituzionali di ministri e presidenti delle Camere, i convegni sui primi decreti di trasferimento di competenze alle Regioni e l’assemblea dei Consigli regionali d’Europa”.

“La promozione e il sostegno a questo qualificato ‘laboratorio culturale’ di Venezia – conclude Scatto - rappresenta l’omaggio migliore ai 1600 anni di storia della città e una scommessa sulle chances di ripartenza di Venezia, luogo privilegiato della cultura e dell’incontro di civiltà e di conoscenze”.

La sesta commissione ha inoltre avviato l’iter del progetto di legge  “Riconoscimento, valorizzazione e promozione del turismo esperienziale” presentato dai consiglieri regionali Tommaso Razzolini e Raffaele Speranzon di Fratelli d’Italia e dal vicepresidente dell’assemblea veneta Ignazio Finco (Liga veneta). I sette articoli della proposta di legge definiscono criteri e requisiti del turismo esperienziale e prevedono contributi regionali, secondo una programmazione da definire d’intesa tra Giunta e Consiglio, per le attività che promuovono forme partecipate di turismo esperienziale. La dotazione finanziaria iniziale della proposta di legge è di 100 mila euro. "La proposta di legge – ha spiegato il primo firmatario Razzolini - vuole riconoscere le diverse forme di turismo esperienziale venete e disciplinare requisiti e caratteristiche delle relative offerte, con particolare riguardo a forme di partecipazione ad attività ed eventi significativi dell’anno agrario e forme di conoscenza e di partecipazione a processi produttivi artigianali tipici, a carattere artistico o tradizionale, come la lavorazione del ferro battuto del Cadore, quella del legno nelle località montane, la lavorazione dei vimini nel Bellunese, i merletti di Burano, l’oreficeria in terra berica, l’arte decorativa e del restauro di Padova, all’arte del vetro a Murano, alle botteghe delle maschere a Venezia o alle ceramiche venete di Bassano.